Pic-tor
2015, Oil on canvas, 40x60 cm
 
Maddalena Sirtori
 
Nata nel 1992 a Merate in provincia di Lecco.
 
La ricerca artistica è sviluppata attraverso un linguaggio geometrico, non inteso come astratto ma come concreto, vicino alla realtà.
 
Il pensiero conduce alla scelta di adoperare queste forme geometriche muove dalla convinzione che tutto ciò che circonda l'uomo, dalla contingenza alle azioni della vita, è caratterizzato dalla matematica e da forme geometriche, spesso o sempre invisibili ma assolutamente indispensabili, invisibili in quanto essenza delle cose e struttura portante di qual si voglia forma concreta.
Prende così avvio la prima serie di lavori, nel 2013, ossia durante il secondo anno di Pittura all'Accademia di Brera, lavori che partono dal campo rettangolare apparentemente vuoto, ma dotato di una struttura portante essenziale proprio come la nostra vita; una vita regolata da rapporti matematici e forme geometriche che ne sono la sostanza invisibile.
L'operazione consiste nello scomporre il campo in strutture modulari, dove a prevalere è la forma del triangolo; i colori impiegati sono i primari che, accostati fra loro in sfumature, creano i secondari brillando dinnanzi a noi in contrasti di complementari. In seguito a questa serie, sempre mantenendo il linguaggio geometrico e la medesima linea teorica, si è cercato di estendere la riflessione in modo universale, ossia scovando la geometria nei cieli.
Un gesto semplice ma totalizzante, che accomuna l'uomo di ogni tempo, mettendolo in relazione alla dimensione cosmica alla quale si sente legato. Ciò che l'uomo ha da sempre osservato nel cielo sono le stelle, che in questo caso sono considerate come punti geometrici, i quali creano linee immaginarie e di conseguenza forme geometriche.
 
Si lavora dunque sulle costellazioni, cercando relazioni e associazioni sui significati mitici e i fatti contemporanei. Il metodo di lavoro consiste nel giocare con queste linee e forme, con prolungamenti, intersezioni e combinazioni, dipingendo le forme triangolari che, come per magia o per regole matematiche, scaturiscono da ciò.
Un procedimento in bilico fra libertà creativa e rigore geometrico-matematico.
I colori impiegati sono sempre i tre primari, mentre la superficie di fondo che si viene a creare è dipinta di grigio neutro, somma dei complementari e simbolo del vuoto cosmico.
Si procede negli anni con queste linee di pensiero e metodi di lavoro, allargando la ricerca alla scultura e all'installazione, massima espressione del concetto di concretezza delle forme geometriche.
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